martedì, settembre 05, 2006

Cristiane Felscherinow e Natja Brunckhorst












Alcune immagini dell' attrice tredicenne Natja Brunckhorst protagonista nel film di Uli EDel del 1981 - Christiane F. Noi ,i ragazzi dello zoo di Berlino-
In bianco e nero le foto della vera Christiane F. (Christiane Vera Felscherinow)autrice(in cooperazione con i giornalisti Horst Rieck e Kai Herman) del libro -Christiane F. Noi i ragazzi dello zoo di Berlino-.

Sono sempre stato curioso di vedere la vera Christiane e sapere di cosa si occupa. Una leggenda la voleva morta di droga pochi anni dopo l' uscita del libro mentre sembra che in realtà sia ragazza madre e sia in bancarotta. Per quanto riguarda Detlef(il fidanzatino coetaneo) sembra che si sia completamente disintossicato e lavori come autista. In una recente intervista ha dichiarato che tra lui e Christiane non ci fu mai amore ma solo un rapporto tenuto in piedi dall' eroina. La cosa invece che mi ha indispettito è nel sentire durante l' intervista della Felscherinow che ancora oggi ogni tanto fa uso di eroina definendola "troooopooo buonaaa".

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Che non ci fosse amore fra Detlef e Christiane lo si capiva bene. Anzi mi spingo oltre, quando c'è l'eroina di mezzo non ci può essere in alcun modo un sano rapporto tra persone. questa distorce la realtà e anche la percezione di essa. Fastidiosa l'ironia di Christiane.

Anonimo ha detto...

Che non ci fosse amore fra Detlef e Christiane lo si capiva bene. Anzi mi spingo oltre, quando c'è l'eroina di mezzo non ci può essere in alcun modo un sano rapporto tra persone. questa distorce

Anonimo ha detto...

Ma che scrivete?
Il romanzo ha rovinato tanti poveri ragazzi, creando un'epica del tossico che ha affascinato diverse generazioni. Per favore non fate pubblicità gratuita a quello che è un inno all'eroina. Le parole dell'autrice a tutt'oggi sono una conferma del mio sospetto.

Una mamma che soffre

Mauro Bruzzese, Psicologo ha detto...

Il libro (come il film) ha semmai un intento disincentivante.Ricordo di averlo letto a tredici anni e di aver provato orrore per gli effetti della droga. Suggerirei invece di adottarlo come testo scolastico.

Anonimo ha detto...

complimenti per la grafica, le tematiche e la levità di questo blog!

Anonimo ha detto...

Mikaela ti ringrazio ,un abbraccio

Anonimo ha detto...

Noto che hai aggiustato il tiro, le foto della ragazza drogata parlano da sole. Però penso che un libro del genere non possa essere adottato come libro di testo!
Un mio collega mi aveva parlato di questo blog- lo sai che nonostante scelte un po' azzardate lo sto apprezzando? magari mio figlio scrivesse come te e avesse questi sani interessi.

Anonimo ha detto...

Noto che hai aggiustato il tiro, le foto della ragazza drogata parlano da sole. Però penso che un libro del genere non possa essere adottato come libro di testo!
Un mio collega mi aveva parlato di questo blog- lo sai che nonostante scelte un po' azzardate lo sto apprezzando? magari mio figlio scrivesse come te e avesse questi sani interessi.

Anonimo ha detto...

Grazie per i complimenti ! Spero davvero sia chiaro il mio intento comunicativo che non è quello di far pubblicità o inneggiare alla droga quanto quello di prendere coscienza di un libro e di un film che hanno lasciato delle tracce più o meno evidenti.

Anonimo ha detto...

Che Christiane F. parli ancora della droga come "troppo buona" mi sembra strano (ho letto varie interviste in cui né parlava in modo ben diverso), il libro stesso non è un inno alla droga ma solo la testimonianza di una giovane tossicodipendente (cosa vi aspettate? Che parli di api e margherite?) per cui è chiaro che ha ANCHE connotazioni positive,