sabato, gennaio 13, 2007

-De Mauro

La tua fronte si protende in una convessità non comune, e la persona acuta percepisce subito che lì è custodito un cervello fuori dal comune; sotto la fronte, la cui pendenza si ferma sulla linea discendente delle sopracciglia, che è come una versione soave di una maschera della tragedia, si delinea il naso fiero; è il naso di chi ascolta e parla con arguzia ed è l’unico così- il prototipo. Gli altri nasi si ispirano ad esso. Se questo naso punta orgogliosamente verso un concetto futuro di bellezza, come fosse l'avanguardia di una battaglia che l'uomo acuto intuisce si stia tramando dietro quella fronte, la bocca sembra smentire quel complotto. Nell'affiorare, al contempo brusca e soave, annuncia il miele che distillerà e consumerà: in parole, in baci, in miele. Perché se gli occhi tradiscono il corpo nell'essere una rivelazione dello spirito inciso nella carne, la bocca tradisce il corpo nell'essere una rivelazione di se stesso. Insondabili sono i misteri dello spirito e gli occhi che vedono si inquietano davanti agli occhi che vedono; ma i misteri del corpo non sono meno insondabili e la bocca, questo rovesciamento del lato interno di un corpo vivo verso l'esterno, è un piccolo scandalo permanente. La tua bocca piccolo Mauro, vista così di profilo, prima sembra negare e poi spiega e approfondisce l'informazione plastica stampata nella parte superiore della tua testa: traduce in dolcezza e amarezza ciò che è stato preannunciato in durezza e allegria. Ciò che il suo mento rifinisce in una curva fresca di felicità infantile. È soltanto il volto di un ragazzo, di questo piccolo ragazzo, minuto, che lascia uscire lo spirito dalla bocca e dispensa la vita con la luce degli occhi: un sogno che mi condanna alla felicità- perché amarlo vuol dire vivere e io voglio vivere insieme a lui. Spero che lui voglia lo stesso. P*T

mercoledì, gennaio 03, 2007

Copenhagen.


Di ritorno da Copenhagen.
Ancora vibra in me l' esaltazione che mi accompagna nei primi giorni del post-viaggio!
Copenhagen: città dalle linee leggere dove il magico e il fiabesco s' intrecciano indissolubilmente. Il parco di divertimenti "Tivoli" e il più famoso della Danimarca e forse dell' intera Scandinavia- i danesi non vedono l' ora che apra i battenti (verso Aprile) per tornarvi di anno in anno. Occupa un posto speciale nel cuore di ogni danese. I danesi: apparentemente gentilissimi ed educati ma anche dai modi bizzarri. Intanto nella lingua danese non esiste il termine "per favore" e questa la dice lunga - Un turista nell' aprire una porta di un grande magazzino o nel fare una qualsiasi gentilezza verso un danese morirà di frustrazione prima di ricevere una qualsiasi forma di gratitudine(uno sguardo,un sorriso). I danesi che ti riempiono di insulti se osi attraversare con il Rosso(anche se non si vedono macchine nel raggio di chilometri) , se parli male della loro amatissima e colta regina Margareth(famosa in tutto il mondo per le sue traduzioni e i suoi dipinti),così nazionalisti da far sventolare la loro bandiera per qualsiasi avvenimento(anche per il compleanno del gatto!)e da un complesso fisico: l' altezza.( Il complesso del papavero più alto,più la scimmia si arrampica in alto più mostra il culo)... Cophenagen con la sua via dello shopping, lo "stroget" vanta la via pedonale più lunga di Europa. Copenhagen e il suo accostamento perenne tra moderno e antico ,con un casino elegantissimo , con il suo castello di Rosenborg Slot tanto pittoresco da contrastare l' austerità della residenza della regina Amalienburg e difficile a crederci con le sue spiaggette di una bellezza mozzafiato e purtroppo anche con la sua Lille Havfrue(la sirenetta) che insieme al bambino che fa pipì di Bruxelles è tra le sculture più sopravvalutate al mondo ma che perlomeno è utile a ricordare un uomo che nelle sue fiabe ha riversato tutta la bellezza della città (e anche della natale Odensa): H.Andersen.