sabato, aprile 21, 2007

P*T impressioni su BANGKOK





Bangkok mi ha sedotto e poi deluso, e forse, solo adesso che devo partire mi ha suscitato simpatia.



Le effigi del re sono dappertutto: appena sbarcato all´aeroporto, insieme ai 40 gradi centigradi e al 90% di umidità, mi ha accolto un cartellone immenso con su scritto "LUNGA VITA AL RE", su uno sfondo color pastello e con dei caratteri che si addirebbero più a un manga giapponese che ad una insegna istituzionale. Ho visto poi Bhumibol Adulyadej in ogni salsa: con la moglie in una gigantografia che prende l´intera facciata del Baiyoke Sky, il grattacielo più alto della Thailandia; giovane cavallerizzo in una statua equestre al centro di una piazza che lo immortala come un novello Marco Aurelio del Sud Est asiatico.



Il re è una figura carismatica ed è amato da tutti, nonostante suo figlio chiuda le autostrade per testare le automobili di lusso che si diletta a comprare senza tregua. I tailandesi però questo non possono dirlo perché la libertà di stampa è sospesa come pure i diritti civili; loro non se ne curano e continuano imperterriti a sorridere al mondo. Qui sorridono tutti. Immagino che anche un anno fa, quando ci fu una versione light ed edulcorata di colpo di Stato, gli abitanti di Bangkok scesi in piazza sorridessero.



Una sauna gay a cielo aperto. Ecco quello che può sembrare Bangkok, o almeno una parte di essa, dopo poche ore che si cammina per le vie del centro. Giovani efebici, occidentali grassi e minidotati che vengono qui solo per il turismo sessuale, travestiti più mascolini degli uomini stessi a loro volta molto femminei, si incontrano in questa atmosfera rarefatta e caliginosa, come sul set di un film hard. Tutti sudano, le strade sono strette e l´aria è satura di vapori corporei e desiderio sessuale. Bangkok è una città gay friendly- anche i taxi sono rosa fucsia!



Il caldo sfianca - non si può uscire senza perdere almeno un paio di chili: camminando ho avuto l´impressione che presto tutti i miei muscoli si sarebbero arresi alla calura e all´umidità, liquefacendosi sull´asfalto come un gelato alla fragola abbandonato da un bambino sotto il sole di Agosto. Si può vivere a queste temperature? Di certo non se ne curano le due gemelline che poco prima della mezzanotte dormono beate sul marciapiede, a pochi centimetri dal ciglio di una superstrada, mentre la madre vende copie grossolane di magliette firmate ai turisti. La Thailandia, il vecchio Siam, la patria dei gemelli siamesi.
P*T

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